Treviso, li 25 febbraio 2020
il Governo ha firmato ieri sera il primo decreto per aiutare le imprese che stanno subendo le conseguenze negative dell’emergenza Coronavirus. Un provvedimento siglato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
Il decreto prevede l’immediata sospensione dei pagamenti dei tributi, delle ritenute fiscali, delle cartelle esattoriali e degli accertamenti fiscali fino al 31 marzo per i contribuenti residenti nei Comuni più colpiti dai contagi, quelli della cosiddetta «zona rossa»: i 10 municipi del Lodigiano attorno a Codogno e Castiglione d’Adda e Vo’ Euganeo, in provincia di Padova. Il Ministero ha anche concordato con l’Associazione bancaria italiana (l’Abi) lo stop al pagamento dei mutui negli stessi Comuni, sia per le aziende sia per i cittadini.
Un aiuto arriva anche per le imprese che sono state costrette a prescindere dai lavoratori rimasti forzatamente a casa in virtù del decreto firmato da Governo e Regioni per contenere i contagi: «Ci saranno interventi sulla cassa integrazione e una serie di misure che il Ministero stà predisponendo a sostegno della liquidità delle imprese dei settori più colpiti che verranno definite e modulate nei prossimi giorni anche sulla base dell’evoluzione del quadro complessivo».
Tra le misure in cantiere, l’accesso agevolato al fondo di garanzia per piccole e medie imprese, la sospensione dei pagamenti nei contratti di somministrazione dell’energia elettrica e delle forniture di gas, contributi per accertato danno per la ripresa delle attività, i indennizzi alle aziende che hanno avuto danni indiretti, sospensione dei termini per gli adempimenti societari e una proroga delle misure di allerta da codice della crisi allargata a tutte le imprese (finora era riservata solo a quelle più piccole).
Non solo aiuti per le imprese ma anche per i cittadini.
Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo vede sindacati e rappresentanti delle piccole aziende e del terziario per preparare un pacchetto di misure destinate ai lavoratori, anche a quelli che non si trovano circoscritti nelle zone rosse. Si pensa ad un sostegno a chi non ha diritto agli ammortizzatori sociali e agli autonomi. Si vorrebbe dare una mano pure ai settori fieristico e turistico, colpiti da un’emergenza che sta interessando, ad esempio, la settimana della moda milanese e che sta facendo cancellare le prenotazioni in molte località turistiche italiane. Proprio ieri, Federturismo ha chiesto alla Presidenza del Consiglio di formalizzare lo stato di crisi, di sospendere le imposte per un anno e di dimezzare l’Irap.
Nei pensieri del Governo ci sono, infine, i dipendenti pubblici costretti a rimanere a casa dall’ufficio anche fuori dai Comuni della zona rossa.
Si pensa ad un provvedimento che distingua tra la malattia individuale e la quarantena collettiva, in modo da tutelare l’assenza di chi è dovuto restare nel proprio domicilio perché la chiusura dell’ufficio pubblico in cui lavora. In questo contesto dovrebbe essere inserito il personale della scuola: docenti e personale ausiliario e amministrativo.
Buon lavoro a tutti coloro che si stanno adoperando per risolvere questa “questione” alquanto delicata e dannosa per l’intero continente.
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